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Chi Siamo

Chi Siamo

Chi Siamo

Dal 1996 una ventina di Centri italiani di riferimento nel settore degli ausili informatici ed elettronici per disabili collaborano in un gruppo di lavoro interregionale (GLIC). Si tratta di realtà stabili, pubbliche o private, senza fini commerciali, che hanno avviato un confronto tecnico-scientifico e una collaborazione permanente. I Centri del GLIC, pur presentando alcune diversita’ a livello dei settori specifici di interesse o della tipologia di utenza, hanno in comune l’erogazione a diversi livelli di prestazioni come informazione, consulenza, supporto, formazione/ricerca e sono dotati di una équipe di lavoro e di un parco di ausili e ipotesi di soluzioni per diverse problematiche di autonomia nei contesti di vita. L’idea alla base della collaborazione fra i Centri è che sia oggi necessario ed urgente creare i presupposti per una ricaduta concreta del progresso tecnologico sulla qualità della vita delle persone disabili: poichè le tecnologie sono disponibili, occorre passare da una fase di sperimentazione ad una fase di potenziamento e gestione delle risorse, operando per una reale fruibilità di strumentazioni e servizi.

Cosa sono i Centri Glic

  1. E’ una federazione di enti diversi;
  2. I Centri hanno specificità differenti;
  3. Si impegnano a rispettare principi e metodologie comuni;
  4. Garantiscono aggiornamento costante grazie alla rete;
Finalità e ambiti di intervento del GLIC

Finalità e ambiti di intervento del GLIC

L’obiettivo dei Centri che partecipano al GLIC è quello di mettere a disposizione le reciproche conoscenze per elaborare strumenti e proposte a favore di un reale sviluppo dell’intero settore degli ausili informatici ed elettronici, a fronte dell’aumento di aspettative e richieste di servizio delle persone disabili.

Le finalità di GLIC sono:

  1. il potenziamento e la valorizzazione delle realtà esistenti;
  2. la messa in rete e integrazione delle risorse fra centri;
  3. la promozione culturale e la divulgazione di conoscenze;
  4. l’aggiornamento;
  5. la formazione e la ricerca;
  6. lo studio e la verifica di trasferibilità di modelli, finalizzati alla creazione di nuove realtà (centri, servizi);
  7. l’attivazione di collaborazioni con:
  • le istituzioni, per fornire contributi verso risposte legislative più aderenti ai bisogni dell’utenza;
  • le realtà rappresentative dei disabili, per definire criteri e metodi per l’erogazione dei servizi e per una maggiore partecipazione dei disabili al processo decisionale e attuativo legato all’adozione di ausili;
  • le realtà del mercato degli ausili, per favorire una reale fruibilità degli stessi e un proficuo interfacciamento fra produttore-distributore e consumatore disabile.
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